F.lli Pietta

Il tributo dei fratelli Pietta all’altro Bat Masterson famoso Eroe dei Western in bianco e nero 1/3

“Quando l’Occidente era molto giovane,

Viveva un uomo di nome Masterson;

Indossava un bastone e una bombetta,

Lo chiamavano Bat, Bat Masterson.”

Al tempo della televisione in bianco e nero, i nostri eroi erano straordinari, confinati come in un piccolo schermo all’interno di un grande mobile di legno. In casa nostra si trattava di un Packard Bell in un mobile in mogano. La manopola per cambiare canale si trovava in un angolo sotto lo schermo, e il pulsante per il volume si trovava nell’altro. Al centro vi era un pannello con una copertura apribile che conteneva i tasti per le possibili modifiche: messa a punto, luminosità e contrasto, le modifiche essenziali per la TV in bianco e nero.

L’intera parte inferiore del mobile era un altoparlante posto dietro a una stoffa, il cui colore si confondeva con quello delle parti in legno. Era una macchina affascinante che poteva, in una notte, andare a Dodge City e seguire gli exploit di un uomo che rappresentava la legge e l’ordine in una città che ne era priva, Bat Masterson.

Il vero Bartholomew “William Barclay Bat” Masterson era un uomo reso tale dalla vita di confine, un cacciatore di bufali e di daini, scuoiatore e cavallerizzo; una vita che Masterson visse molto prima di diventare sceriffo a Dodge City. Il Bat Masterson della TV era un uomo di spettacolo, Gene Barry, che aveva l’aspetto, l’atteggiamento e lo stile che il Bat Masterson della vita reale aveva pubblicizzato come propria nei suoi scritti e nelle sue fotografie.

Bat divenne un giornalista dopo aver appeso al chiodo le sue sei armi, e molto di quello che fu rappresentato nella serie televisiva fu basato sulla sua vita reale. Lo stesso valeva per The Life and Legend of Wyatt Earp, con Hugh O’Brian come Earp. Le storie si basavano sulla sua vita reale, o su quella scritta da Stuart Lake. Entrambi rappresentavano il vecchio West, più che altro come poteva essere rappresentato in televisione, rispettandone i limiti legati a censura e linee guida, il che significava che raramente qualcuno sanguinava dopo essere stato colpito, nessuno bestemmiava, e le massime azioni nella vita erano messe in atto da personaggi che prendevano cattive decisioni, che non seguivano le buone maniere, e che pianificavano crimini senza scrupoli per derubare banche, rapinare le carovane, rubare il bestiame, rubare la terra, i diritti sull’acqua e, naturalmente, truffare e barare a carte.

I cattivi erano contrastati ogni settimana dalla canna, dalla pistola, dai pugni o dall’ingegno di Bat. Buffalo Bill Cody l’avrebbe chiamato una buona rappresentazione teatrale del West.

La vera vita di Bat Masterson lo mise alla prova sia con i fucili Sharps come cacciatore, sia con il revolver Colt come scout della cavalleria americana, essendo stato arruolato nel 1874 dal Colonnello Nelson A. Miles. Masterson lavorò come scout per la cavalleria fino alla primavera del 1875, quando per un breve periodo riprese a cacciare bufali.

Un anno dopo fu coinvolto nella sua prima sparatoria a Sweetwater (Texas) con un sergente della cavalleria di nome Melvin A. King. La contesa avvenne per via di una donna di nome Mollie Brennan e come scrisse Wyatt Earp in relazione all’accaduto, King entrò nel Lady Gay saloon e aprì fuoco su Masterson e Brennan, uccidendo lei e colpendo Bat al fianco.

Masterson riuscì a mettere mano alla propria arma e ad abbattere King con un colpo al cuore. Vi sono diverse versioni riguardanti lo sviluppo della sparatoria, secondo alcune King avrebbe teso un’imboscata a Masterson e Brennan, secondo altre si sarebbe trattato di una sparatoria faccia a faccia nel Lady Gay saloon, ma tutte si concludono allo stesso modo, con Mollie Brennan uccisa, Bat ferito gravemente e King morto. La ferita lasciò Masterson zoppo in modo permanente e di conseguenza con ciò che – come conseguenza obbligata – sarebbe diventato il suo marchio di fabbrica, il suo bastone.

Quando Bat tornò a Dodge City nella tarda primavera del 1876 trovò una città priva di regole e con poche forze dell’ordine, una città che l’Hays City Sentinel battezzò “il ramo secco del Kansas…i cui confini erano il luogo d’incontro di tutti gli scapestrati senza un’occupazione dei sette Stati. Il suo capo è la poligamia, il suo codice d’onore è la morale dei ladri, e non conosce decenza…” La testata The Kinsley Graphic fu in qualche modo meno delicata, definendo Dodge “…la bellissima Babilonia biblica di confine.” E fu a Dodge City che Bat Masterson, il fratello minore Ed, Wyatt Earp e Charlie Bassett avrebbero guadagnato la loro prima reputazione come uomini di legge stabilendo questo indomito rifugio.

Post Recenti